Idraulica sociale

Fondamenti di Idraulica Sociale – LABIS

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Viviamo tempi difficili. Quelle che fino a poco tempo fa ci apparivano come granitiche certezze, aspetti della quotidianità individuale o conquiste sociali date per consolidate, si stanno sgretolando. Per uscire dalla temperie occorrono sforzo intellettuale e organizzazione. Per questo come Associazione Fornaci Rosse ci apriamo al contributo di altre realtà a noi affini, per capire a fondo cosa sta succedendo ed elaborare assieme nuove strade per l’emancipazione. Con questo pezzo inauguriamo così la rubrica di Idraulica Sociale, a cura di LABIS Laboratorio Idee per il Sociale.

Se il nome della disciplina di cui ci occuperemo in questa rubrica evoca tubi e sifoni, perdite d’acqua o addirittura lezioni di fisica, il lettore non si preoccupi: si tratta solo di metafore. Ci auguriamo piuttosto di non rappresentare una delusione, dato che non offriamo servizi a domicilio, né ripetizioni.

L’Idraulica Sociale è una materia che rientra piuttosto nel programma del corso di Artigianato Intellettuale, per la facoltà di Cittadinanza Significativa. C’è da rimboccarsi le maniche, ma la cassetta degli attrezzi comprende strumenti altri dal silicone o dalle chiavi inglesi. Niente gazebo per vendere i manufatti e niente propedeuticità specifiche: servono onestà intellettuale, curiosità e disponibilità a mettere in gioco le proprie inclinazioni. (Sì, perché a forzarsi e cercare a tutti i costi di impegnarsi in attività ma che non risuonano, si finisce per rendere meno.) La buona notizia è che ognuno ha risorse da condividere e in questa rubrica potrebbe trovare spunti utili di investimento.

Crediamo che questo 2020 stia scoperchiando questioni forti che serpeggiano da tempo nella nostra società. Il lockdown della scorsa primavera ha acuito problemi esistenti, toccando ciascuno di noi individualmente, oltre che mettendo a nudo importanti fragilità del sistema.

Si sono imposti temi quali quello della cura, del lavoro, della partecipazione, della responsabilità, della comunicazione… Problemi pratici, come per esempio la gestione delle relazioni e problemi percepiti come più astratti, come per esempio quelli posti dal lessico bellico utilizzato dai media. L’orizzonte della pandemia, poi, ha reso ancora più evidente come le nostre vite siano legate a doppio filo con quelle degli altri, siano essi i nostri dirimpettai o dei tizi in un mercato in Cina – tanto per dire.

Sembra che oggi stiamo entrando in una nuova fase di emergenza. Ci dicono che le strutture sanitarie stavolta sono organizzate, sono stati annunciati aiuti economici di pronta erogazione, ma le persone? Le risorse emotive a disposizione? L’impatto culturale più ampio? Evidentemente a un DPCM non compete il dettaglio in materia, ma a chi? 

Questo è uno dei temi di cui si occupa l’Idraulica Sociale – che di certo non ripara guasti, né tantomeno cura malattie, ma nel suo piccolo contribuisce alla manutenzione di quell’organismo molto delicato di cui facciamo tutti parte.

Noi siamo Labis, Laboratorio Idee per il Sociale, un gruppo di persone miste tra loro in termini di età e background. In sintesi ci impegniamo su due fronti: da una parte l’auto-formazione con riunioni e dibattiti interni, dall’altra la costruzione di momenti di formazione e dialogo con la cittadinanza. Individuiamo argomenti che crediamo rilevanti, ne leggiamo, ne discutiamo e pensiamo a modi per poter portare fuori le eventuali buone idee che ci vengono. Può trattarsi di un corso laico per fidanzati o semplicemente di un suggerimento di lettura: l’importante è muovere pensiero, generare scambio.

Ci accomuna la constatazione che il mondo è un posto complicato e incerto, che banalmente non può essere sempre qualcun altro a occuparsene, che la cultura è uno strumento fondamentale per affrontare la realtà. A questo proposito, durante un incontro recente qualcuno ha citato il libro “Una buona economia per tempi difficili” (chi scrive non intende fingere di averlo letto) in cui degli economisti si paragonano proprio a idraulici nel modo di affrontare e risolvere problemi, ossia usando una combinazione di intuito con basi scientifiche, qualche supposizione agevolata dall’esperienza e un bel po’ di tentativi ed errori. Lo stesso si applica anche a psicologi e sociologi, per esempio, a chi non è scienziato e ha poche certezze da offrire, ma insiste a guardare e a cercare modi per contribuire al progresso.

La parte che ci è piaciuta di più riguarda in particolare gli errori e il fatto che tutti sbagliano, ma “il pericolo non è sbagliare, ma infatuarsi delle proprie opinioni al punto da non accettare che possano essere smentite dai fatti”.

Contiamo di tornare tra le pagine web di Fornaci Rosse con una certa regolarità, quindi a presto. E per stavolta niente compiti per casa.

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