Anche quest’anno, Fornaci Rosse è giunta al termine. Se questa nona edizione è stata un successo è solo grazie allo sforzo profuso dagli oltre 80 volontari e volontarie, che sin dai giorni precedenti al festival fino ad oggi hanno costruito materialmente e intellettualmente la nostra festa. La comunità che orbita attorno all’associazione è sempre maggiore di anno in anno e così come ne aumenta il numero aumenta anche la ricchezza e la varietà che hanno sempre reso e rendono tuttora Fornaci Rosse una festa aperta e libera nei confronti di tematiche come il lavoro, la cultura, la sostenibilità ambientale, le diseguaglianze sociali, l’accoglienza e la politica.
Si chiude quindi l’edizione più grande fin dalla nascita del festival. Sono i numeri a raccontare non solo la grandezza in sé, ma l’importanza che ormai Fornaci Rosse ha per la comunità vicentina: dai tre giorni della prima edizione, oggi si ha che fare con una fitta programmazione, spalmata su 5 giorni, con tanto di incontri e pranzi anche nel weekend. Dai 30 volontari e volontarie iniziali oggi si arriva a contarne quasi il triplo, con oltre 80 persone attive per tutta la durata del festival, un gruppo di volontari e volontarie molto giovani, con un’età media di 27 anni. Alla fine si sono contati oltre 20 incontri, con più di 50 ospiti presenti, per 40 ore di dibattiti e approfondimenti; anche la programmazione artistica è stata importante: grazie al palco di Fornaci Estate, ogni sera si sono avvicendati concerti e dj set, mentre la musica dal bar centrale era sempre pronta ad accogliere il pubblico. Nel parlare della riuscita del festival non si può non citare infine la strepitosa cucina, capace di soddisfare i palati del pubblico accorso a Parco Fornaci.
Cosa significa per noi tutto questo?
Che Fornaci Rosse sta diventando una bandiera sotto la quale la cittadinanza vicentina tutta, e non più solo una comunità politica più o meno ristretta, trova luogo dove riscoprire una partecipazione attiva e consapevole, la voglia di confrontarsi, di essere influente nelle decisioni che riguardano il destino della città, ma anche un luogo dove poter anche solo semplicemente socializzare.
In Fornaci Rosse hanno trovato spazio decine di diverse realtà e associazioni, in un’edizione assolutamente pluralista. Sono stati presenti: Comitato Pomari, ex Comitato Parco Fornaci, Rete degli Studenti, CGIL, FIOM, SPI, Bocciodromo, Caracol Olol Jackson, LABSUS, ricercatori e ricercatrici; attivisti e militanti delle aree progressiste come Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare, Europa Verde, Sinistra Italiana e Coalizione Civica per Vicenza; attori e scrittori come Andrea Pennacchi e Pino Costalunga; il mondo dell’associazionismo come Libera, Legambiente, Mediterranea, ANPI, Flusse, Baobab Experience; il mondo della sanità e del sociale con CoVeSap Area Berica nell’evento con Massimo Cirri (Caterpillar) e Chiara D’Ambros. Ma non solo: musicisti come Ensemble Terra Mater, Entalpia, La Fortuna, Federico Ruzza, Franky Suleman e MC Liscio. Un esperimento inedito di quest’anno è stato l’utilizzo del format del Red Talk, in collaborazione con Ottolina TV, che ha visto susseguirsi ospiti come Simon Goldstein, Antonio Cerquitelli e Federica Pasini. Le tematiche del linguaggio di genere sono state discusse assieme a Flusse e Federica Formato, linguista e professoressa alla Brighton University e la voce più giovane ha potuto esprimersi a più riprese e in modo particolare nel dibattito sulla salute mentale giovanile tenuto da Anna Tommasi (Rete degli Studenti) in dialogo con Lorenzo Rossi Doria (SPI CGIL) e la Rete degli Studenti Medi. Le questioni legate ai diritti civili hanno trovato spazio nel dibattito con Alessandro Zan, Nicolas Pasantes e Micol Papi.
Queste sono solo alcune delle realtà che non hanno solo presenziato alla festa, ma l’hanno anche costruita assieme a noi, rendendola quello spazio variegato di giovani con un autentico interesse nei confronti della propria società e del proprio futuro.
Il percorso svolto in questi nove anni, a partire da una festa di tre giorni e poco più di 30 volontari si è rivelato una formazione più importante di qualunque libro di scuola, con la conseguenza che l’associazione è diventata un punto di riferimento per la sinistra vicentina.
La festa di Fornaci Rosse tornerà nel 2023 per l’ormai decima edizione, ma restate connessi perché l’attività dell’associazione per il prossimo anno è appena iniziata. “La festa è finita”, ma noi abbiamo appena cominciato.