Le imminenti elezioni amministrative sono un’occasione per provare ad immaginare una città diversa, con un orizzonte che guardi al futuro. Fornaci Rosse si è fatta promotrice di un percorso che, nell’arco di due mesi di incontri ed assemblee, coinvolgendo oltre centro persone, espressione delle associazioni e della cittadinanza attiva, ha portato a formulare diverse proposte per una città che sappia rispondere alla esigenze di chi la vive. Chiediamo a coloro che si candideranno ad amministrare la città e a rappresentare la cittadinanza in Consiglio Comunale un impegno a realizzare quanto contenuto in questa piattaforma condivisa.
Vicenza si è caratterizzata nel tempo per essere la città dell’immobilismo, della conservazione e del rifiuto di qualsiasi tipo di innovazione che non sia immediatamente finalizzata ad uno sviluppo economico che avvantaggi le classi già più agiate. Pertanto, questa piattaforma nasce dalla concreta percezione della necessità di cambiamento, di uno slancio in avanti che proietti la nostra città in un futuro completamente diverso, più giusto ed eguale, che veda concretizzati i bisogni della cittadinanza tutta.
Vogliamo una città inclusiva e accogliente, in cui ogni identità possa sentirsi al sicuro, veramente a casa propria, che sappia costruirsi e trasformarsi partendo dalla valorizzazione della diversità. Vogliamo un’amministrazione comunale che metta in rete e fornisca il suo concreto supporto alle associazioni che ogni giorno lottano nelle nostre piazze e nelle nostre università, facendosi promotrice di percorsi di avversione alle discriminazioni e di appianamento delle profonde disuguaglianze che funestano la nostra città, dando piena attuazione all’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale.
Vogliamo una città democratica e antifascista, che non dia spazio a chi propone un’idea di società diseguale e razzista; dove la partecipazione della cittadinanza sia incoraggiata e ascoltata. Stiamo assistendo, tanto nel contesto nazionale e regionale, quanto in quello provinciale e cittadino, a un continuo aumento e rafforzamento delle associazioni di stampo neofascista. È necessario che l’amministrazione comunale si faccia carico di ribadire che le istituzioni della Repubblica, nate dell’esperienza della Resistenza partigiana, sono e rimarranno antifasciste, mediante il ripristino immediato della clausola antifascista, un importante aiuto ai progetti legati all’antifascismo in ambito educativo e culturale e un concreto impegno per eliminare ogni rigurgito fascista nelle strade della nostra città.
Vogliamo una città ad impatto zero, che sappia rispondere alle sfide della crisi climatica, sia in termini di mitigazione, sia di adattamento; che rispetti gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti previste dall’Unione Europea, in particolare la neutralità climatica entro il 2050. Pertanto, l’amministrazione comunale non dovrà esimersi dall’adottare concrete misure per far fronte agli effetti della crisi climatica, sia per quelli già manifesti nel nostro territorio e che per quelli che a breve si presenteranno con un impatto incisivo sul territorio e sulle vite dei suoi abitanti, così come non dovrà esimersi dall’imprimere un deciso cambio di rotta nella gestione dei trasporti e delle politiche economiche (e della gestione cittadina in generale) affinché queste si adattino agli obiettivi europei prima citati.
1. Cultura e politiche giovanili
1.1 Vicenza deve essere una città a misura di studente. Abbiamo bisogno di mense e servizi per la comunità studentesca aperti e funzionanti, aumentare le aule studio ed estendere il loro orario di apertura, coinvolgendo le rappresentanze degli studenti nella loro gestione. Le biblioteche comunali devono essere valorizzate con maggiori finanziamenti, rendendole poli di promozione culturale diffusa sul territorio. Solo attraverso un continuo e attento dialogo con la comunità studentesca e universitaria sarà possibile rende Vicenza una città universitaria.
1.2 Vogliamo occasioni di partecipazione su tutto il territorio e contrasto alla solitudine attraverso il modello delle Case di Quartiere, già presente in molte città italiane. Mettendo al bando edifici comunali, deve essere creata una rete di centri culturali affidati ad associazioni che ne garantiscano l’apertura, la connessione con il territorio in cui si trovano e la promozione dei valori di democrazia, solidarietà, integrazione ed ambientalismo. Il Comune deve dimostrare un concreto impegno per tutelare e promuovere lo sviluppo di queste realtà.
1.3 Chiediamo un ruolo attivo del Comune nel mettere in rete e sponsorizzare le realtà culturali della città e dei territori limitrofi. Vogliamo che venga creato ed adeguatamente finanziato un ufficio che si occupi di lavorare sui bandi (europei e non) in grado di attrarre in città investimenti per la cultura e che possa affiancare e sostenere chi organizza festival ed eventi, affinché Vicenza torni a valorizzare questi fenomeni che ne hanno caratterizzato e animato la vita culturale e politica negli anni passati.
1.4 Chiediamo incentivi e agevolazioni per i residenti nell’accesso ai musei comunali, che la cultura non sia un lusso riservato alle classi economicamente più agiate e che il capitale culturale sia accessibile a chiunque, per poter valorizzare a tutto tondo il patrimonio artistico-culturale della nostra città.
2. Lavoro e sociale
2.1 Il Comune deve farsi parte attiva nella promozione di un lavoro di qualità, dignitoso e sicuro e di un modello di formazione non incentrato unicamente sulla competizione e la produttività. Proponiamo la creazione di un tavolo permanente con le parti sociali (sindacati e associazioni di categoria) e di un osservatorio per la mappatura e lo studio dello stato del lavoro nel territorio comunale e circostante, con un particolare focus su precarietà, sicurezza e parità di genere.
2.2 Il Comune nella sua azione amministrativa crea lavoro, sia con dipendenti propri, sia attraverso gli appalti. Vogliamo che sia rispettata una clausola di dignità che imponga il rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali, l’utilizzo di contratti stabili, elevati standard di sicurezza.
2.3 La tutela delle situazioni di fragilità deve tornare ad essere al centro dell’azione dell’amministrazione. Vogliamo maggiori finanziamenti per i servizi sociali e lo stop alla privatizzazione dei servizi di cura.
2.4 Il diritto alla casa è oggi spesso negato. Il Comune deve intervenire potenziando l’edilizia sociale, promuovendo accordi con i privati per favorire canoni a prezzo popolare, incentivi sulla casa per i giovani e attraverso progetti di co-housing.
3. Ambiente e mobilità
3.1 Già da oggi stiamo vivendo gli effetti avversi della crisi climatica, una realtà destinata solamente ad aumentare di intensità e che impatta in modo particolare sulle città. Oltre alla mitigazione dei cambiamenti climatici, è necessario quindi affrontare fin da ora l’adattamento, attraverso la predisposizione di appositi piani basati sulle evidenze scientifiche ed evitando l’ottica emergenziale. Abbiamo bisogno di un piano di contrasto alle ondate di calore e di un piano per far fronte alla siccità.
3.2 È necessaria la riprogettazione della mobilità cittadina in modo tale da disincentivare l’uso dell’automobile. Le piste ciclabili e le linee dell’autobus devono essere fortemente potenziate, accessibili economicamente a chiunque e progettate in modo tale da consentire un rapido spostamento tra i diversi punti della città.
3.3 Il consumo di suolo è causa di emissioni di gas ed effetto serra, di perdita della biodiversità e di dissesto idrogeologico: ne chiediamo lo stop immediato. È necessario, al contrario, un piano di rinaturalizzazione della città, anche attraverso la creazione di corridoi verdi, attuando un approccio ecosistemico.
3.4 Esigiamo un percorso di reale partecipazione della cittadinanza sul progetto Tav, sia per quanto riguarda i lavori, sia per quanto riguarda le compensazioni.